Mi chiamo Antonio.
Per tanti anni insieme a mia moglie Annamaria, ho svolto il servizio di catechista per i bambini della 1^ Comunione; per quattro anni ho dato anche una mano nell'ufficio della Canonica.
Dopo che in dicembre 2014 mi è stata diagnosticata una brutta malattia (una leucemia piuttosto rara) ho dovuto mio malgrado e con grande dispiacere sospendere ogni attività in Comunità, da Aprile del 2015.
Per un anno abbondante una terapia abbastanza impegnativa non ha sortito grandi effetti e così a gennaio di quest'anno 2016 ho accettato la proposta del Primario dell'Ematologia di Bolzano di sottopormi, come unica possibilità di guarigione, al trapianto di midollo osseo da donatore esterno. Trapianto avvenuto in luglio di quest'anno nel nostro ospedale durante un ricovero di circa sei settimane.
Tutta questa premessa per dire che, da quando in primavera dell'anno scorso non ho nascosto a nessun conoscente lo stato della mia salute, sono stato letteralmente sommerso da parole di conforto ed assicurazione di preghiere da parte di tantissima gente, non solo amici, ma anche semplici “conoscenze” della Eucarestia domenicale. Tante persone vedendo stranamente mia moglie al banco da sola chiedevano come mai.....
Durante il ricovero, dico la verità non senza un po' di vergogna (28 anni da catechista!!), ho sperimentato un terribile vuoto della Fede: incapace anche di un' Ave Maria, io che la Madonna l'ho sempre pregata così volentieri e con abbandono.
Ebbene sono arrivato a dire così al Signore: “ Io in questo momento sperimento il vuoto totale, adesso confido solamente nella preghiera di tutte le persone che la preghiera me l'hanno promessa, confido nella Comunità”
Ora mi trovo finalmente a casa mia per un decorso che sarà sicuramente molto lungo e non ancora privo di rischi; sulla guarigione i medici sono ancora molto prudenti: ma intanto sono a casa!!
Dico un grande Grazie a tutte le persone che si sono ricordate di me e di mia moglie in questo periodo così difficile e mi auguro che il Vangelo dica veramente il vero quando afferma che il bene fatto ad un fratello è come fatto a LUI.
Un grazie particolare anche ai due sacerdoti Padre Sebastian e Padre Georg che mi sono venuti a trovare durante l'isolamento in ospedale.
Antonio Faccin